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Emilio Vavarella, Oltre Black Mirror

Se distopia anche per voi è la parola dell’anno e siete rimasti incollati a Netflix ad aspettare le nuove puntate della nuova
stagione di Black Mirror allora sicuramente non potete non appassionarvi e lasciarvi un po’ inquietare dall’opera
dell’artista italiano Emilio Vavarella.

Spiazzante è la capacità di Vavarella nel proporci un scenario futuristico improbabile quanto possibile nato dal connubio di ricerca teorica ed artistica e sperimentazione tecnologica che ha portato l’artista ad elaborare un innovativo metodo di comunicazione emozionale denunciando il declino dell’empatia umana.

TRANSICONMORPHOSIS, 2013. Mixed media installation and performance. Variable dimensions.
TRANSICONMORPHOSIS, 2013. Mixed media installation and performance. Variable dimensions.

Il progetto di TRANSICONMORPHOSIS eseguito in collaborazione con Fito Segrera,utilizza un sistema di video-chat per creare la comunicazione tra l’artista ed il pubblico. Il pubblico in questo caso è invitato ad avere un dialogo con l’artista dall’altro lato dello schermo il cui volto è collegato a degli elettrodi, ogni volta che viene inviata un emoj o emoticon partono degli impulsi che fanno contrarre i muscoli del suo volto a riprodurre la stessa emozione facciale assegnata.
Per questo esperimento si sono prestati vari artisti e gli elettrodi calibrati di volta in volta fino al livello di sopportazione massima del soggetto. C’è da chiedersi se davvero avremo bisogno un giorno di questo tipo di tecnologia o se resterà un’utopica suggestione di Vavarella che come sempre riesce a punzecchiare i nostri timori sul futuro e chissà magari ispirerà una prossima  puntata!
Dichiara l’artista:”Se in futuro le possibilità di comunicazione faccia a faccia saranno sempre meno possibili, e le comunicazioni scritte si cristallizzeranno in una serie di forme immutabili, l’uomo perderà quelle abilità empatiche che vengono oggi in parte riprodotte dalle emoticons. Se l’uomo fallirà nell’ inventare nuove metamorfosi, dispositivi come questo si diffonderanno in tutto il mondo.”
Se volete approfondire lascio la parola all’artista.

Testo a cura di Valeria Crisafulli