Skip to content

THE CAPTCHA PROJECT

ENG – ITA


The CAPTCHA Project, 2014. Riproduzioni a mano di CAPTCHA codes, 35 dipinti ad olio. Installazione X:300cm; Y:200cm in tutto.

The CAPTCHA Project intende evidenziare gli indefiniti confini tra uomo e macchina, originalità e copia attraverso una riflessione sul lavoro immateriale e le ambiguità della pratica artistica nella network society neoliberale. Il progetto prende la forma di una serie di dipinti realizzati da pittori cinesi nel villaggio di Dafen. Nonostante il loro lavoro consista nel riprodurre meccanicamente immagini preesistenti per il mercato occidentale, i pittori di Dafen si considerano artisti e valorizzano il proprio lavoro. Ho stipulato un contratto con loro, proponendo di dividere a metà costi e profitti di questo progetto e ho inviato degli screenshots di codici CAPTCHA, che sono stati trasformati in accurate riproduzioni dipinte ad olio.

I codici CAPTCHA (Completely Automated Public Turing test to Tell Computers and Humans Apart) intendono rallentare criminali intenzionati a utilizzare massicciamente servizi online, sfruttando bot e processi automatizzati. Questi codici sono test facili per gli umani ma impossibili per i bot. E’ però possibile rimpiazzare i bot con lavoratori in Paesi più poveri, che risolvono manualmente migliaia di test al giorno. A queste persone è richiesto di svolgere una funzione meccanica che un bot non può realizzare. I CAPTCHA sono stati inventati per distinguere parzialmente gli uomini dalle macchine, ma il loro effetto è la parziale costrizione in macchina di altri uomini. Allo stesso tempo i processi di delocalizzazione produttiva hanno coinvolto anche la produzione artistica. Non a caso il villaggio di Dafen, forte dei suoi 5000 artisti per lo più impegnati nella riproduzione di capolavori occidentali per il mercato occidentale, è stato recentemente nominato dal governo cinese: “Chinese Cultural Industry Model Base.”



EXHIBITIONS

  • Japan Media Arts Festival in Asuka Kashihara, Migrans, Nara, Japan. (2019)
  • ISEA2016 Hong Kong 香港, 22nd International Symposium on Electronic Art, Cultural R>evolution, Hong Kong. (2016)
  • 29th Stuttgarter Filmwinter – Festival of Expanded Media, Shape Shifters, curated by Wand 5, Stuttgart, Germany. (2015)
  • 12th Media Art Biennale (BAM), curated by Akihiro Kubota, Museo Nacional Bellas Artes, Santiago, Chile. (2015)
  • 18th Japan Media Arts Festival, curated by Uematsu Yuka, Satow Morihiro, Okabe Aomi, Takatani Shiro, Miwa Masahiro National Art Center, Tokyo, Japan. (2015)

This project was made possible thanks to Shenzen Dafen and Deco Co., LTD and DafenVillageOnline.


(SELECTED) BIBLIOGRAPHY

[INTERVIEW]

Exibart
“Digitale Off Limits: intervista a Emilio Vavarella”
Interview by Maria Chiara Wang, July 2020. (ita)

[SOURCE | ARCHIVED | PDF]

[INTERVIEW]

EXIBART
“Allons Enfant 5”
Interview by Andrea Bruciati, 2014. (ita)
[PDF | SOURCE]

[EXHIBITION CATALOGUE]

Official Catalogue
“18th Japan Media Arts Festival”
p.62, 2014. (jap-eng)

[PROJECT]

[INTERVIEW]

EXIBART
“Allons Enfant 5”
Interview by Andrea Bruciati, 2014. (ita)

[PDF | SOURCE]

[EXHIBITION REVIEW]

The Japan Times
“18th Japan Media Arts Festival”
2015. (jap)

[INTERVIEW]

Digicult.
“Thought is my Main Medium. Interview with Emilio Vavarella | Il pensiero è il mio medium principale. Intervista con Emilio Vavarella”
by Giada Totaro, July 2020. (ita-eng)

[SOURCE (ita) | SOURCE (eng) | ARCHIVED]

[EXHIBITION CATALOG]

Catálogo 12 Bienal de Artes mediale

“Hablar en Lenguas”
Museo Nacional Bellas Artes, Santiago, Chile, pp.76-77 (eng-spa)

[SOURCE | PROJECT]

[INTERVIEW]

The Parkview Museum

“Emilio Vavarella: Unpredictability of Technological Power”

in Bio Art (ed. by Camilla Latini, Maurice Xu and Xiadi Sun). Published by the Parkview Museum Beijing – Singapore, 2023. (chi-eng)